Parere non è essere: ma per essere bisogna anche parere. Nulla contribuisce tanto a fare il monaco quanto l’abito.
Lo ha detto l’aforista italiano Ugo Bernasconi e non avete idea di quanto questo sia vero anche per i libri.
La forma di un’opera è infatti importante tanto quanto il suo contenuto e alcuni errori ne possono rovinare irrimediabilmente il successo. Per questo è davvero importante che dedichiate attenzione alla fase di editing e correzione.
Per editing si intende “la cura redazionale di un testo per la pubblicazione, cioè lettura attenta intesa a verificare la correttezza di ortografia, grammatica, sintassi, l’organizzazione strutturale del testo e la sua coerenza interna, l’adeguatezza dello stile, l’esattezza e la rispondenza alla realtà delle asserzioni scientifiche, storiche, ecc.” (cit. Treccani)
Imparare a fare editing richiede, più che nozioni, lunghi anni di esperienza, ma potete cominciare ad accertarvi di essere sulla strada giusta, rispondendo ad alcune domande:
A che pubblico è rivolto il libro? Il linguaggio usato è quello giusto?
I personaggi sono tutti caratterizzati e hanno un percorso lineare? Non ne è sparito qualcuno? (celebre il caso di Crouch, un personaggio dell’edizione inglese di Harry Potter e il calice di fuoco sparito a pagina 485 e ricomparso per magia alla pagina 503)
La trama è coerente e ha senso logico? (Se l’omicidio è stato commissionato dalla moglie, la vittima deve perlomeno essersi sposata nelle pagine precedenti!)
Et voilà, l’editing è fatto! (Forse)
Ora è arrivato il momento di ripulire il testo dagli errori più “piccoli” e quindi più difficili da scovare: errori di battitura (lettere mancanti, lettere in più, lettere invertite ecc.), ma anche di punteggiatura e di uniformazione del testo.
Per correggere bene un testo servono più fasi: la prima lettura è analitica (lettere singole, segni di punteggiatura), poi logica (senso delle frasi, correttezza sintattico-grammaticale), e quindi si conclude con il controllo della pagina dal punto di vista grafico. Niente vedove e orfane, anche se è una storia triste!
Non sapete che cosa sono le vedove e le orfane? Concludete il vostro paragrafo con un’unica, ultima riga nella pagina bianca e avrete creato una vedova; il nuovo paragrafo inizia a fondo pagina con un’unica riga? Siete responsabili di un’orfana.
Sembra difficile, ma non bisogna scoraggiarsi!
Il nostro consiglio è quello di far leggere la propria opera a amici – anche a nemici a dire il vero: è probabile che la loro opinione vi sia più utile – e, possibilmente, anche a un editor professionista.
Non pensate che chiedere la correzione di bozze o l’editing a dei professionisti sia inutile.
Perché mai così tanti scrittori famosi ringrazierebbero i loro editor?
Per chi vuole saperne di più sull’editing e sulla correzione di bozze, ecco alcuni testi che potrebbero essere utili:
Manuale di redazione, a cura di Edigeo, Editrice Bibliografica, 2013
Editing: la revisione dei romanzi di scrittori esordienti (e non) Amedeo Benedetti, ERGA, 2017
La correzione di bozze. Manuale per la revisione dei testi, Ferdinando Scala, Editrice Bibliografica, 2017
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